Vitigno
Bombino Bianco, Pinot Nero
Gradazione Alcolica
Vol. 12.5%
Vinificazione e Affinamento
Ogni bottiglia riposa minimo 24 mesi al riparo della luce e delle correnti d’aria e degli urti, ad una temperatura di 13° C, nei sotterranei della nostra antica Cantina.
Sboccatura a la glace manualmente, con aggiunta dello sciroppo di dosaggio, circa due mesi prima della commercializzazione.
Aspetto
Paglierino brillante e di perlage sottile
Naso
Bouquet etereo con sentore di lisato (crosta di pane),. il quadro olfattivo, ingentilito da profumi di fiori di campo essiccati e rimpolpato da sentori fruttati di mela, pesca gialla e arancia
Bocca
Il dosaggio zuccherino è volutamente tenuto basso, 5 g/l, per preservarne fragranza e freschezza aromatica. Delicatamente secco ed armonico, con bocca fresca e di buon corpo e retrolfatto di note tostate e panettone. Conclude con un finale pulito e asciutto, con una raffinata secchezza che risucchia l’iniziale dolcezza
Abbinamenti
Ottimo come aperitivo. E’ un vino spumante di classe per festeggiare ogni occasione importante come ricevimenti, dinner parties, banchetti; ideale da centellinare nei momenti di relax.
Formato Bottiglia
0,75 lt
Tre amici
Una amicizia che affonda le radici nella musica jazz, poi maturata e rinsaldata negli anni attraverso la passione comune per il vino ed i vitigni autoctoni del Tavoliere.
Alla base di tutto, la convinzione di poter produrre anche al Sud spumanti di pregio, e l’intuizione – poi rivelatasi vincente – di poter valorizzare nelle “bollicine” il vitigno autoctono della Capitanata “Bombino bianco” che nella spumantizzazione riesce ad esprimersi nella sua pienezza. Il resto è capacità imprenditoriale ed uno straordinario attaccamento ai valori d’origine del territorio. E’ così che tre amici, Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore (note biografiche) hanno creato, nel 1979, l’apprezzata e rinomata produzione di spumanti “d’Araprì” (il marchio è dato dalle prime lettere dei tre cognomi letti in successione), unica realtà pugliese che produce esclusivamente spumanti con il metodo classico (ovvero con fermentazione in bottiglia, detto anche metodo “Champenoise”) (visita al Viteff 2013), tra le pochissime in tutto il meridione d’Italia.
Nel 2°Rapporto sull’Eccellenze d’Italia dell’EURISPES la d’Araprì si fregia dell’attributo “Principi dello Spumante”
Infine i riconoscimenti del 2013 con l’Oscar come miglior Vino Spumante conferito da Bibenda-Associazione Italiana Sommelier , del 2015 con il Vino dell’Emozione della Guida Sparkle di Cucina&Vini e del 2016 con il TasteVine della Guida Vitae dell’AIS, in un certo senso coronano il lavoro di trentacinque anni e finalmente il territorio della Daunia si afferma per la prima volta nel panorama italiano come zona vocata per la spumantizzazione col Metodo Classico.
A d’Araprì va riconosciuto il merito di essere stata la prima cantina a far nascere e guidare l’affermazione degli spumanti autoctoni, soprattutto nel Sud Italia.