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METODO CLASSICO BRUT ROSÈ | POJER E SANDRI

28,80

Disponibile

Vitigno Pinot Nero 50%, Chardonnay 50% Gradazione Alcolica Vol. 12.5% Vinificazione e Affinamento La fermentazione della base avviene in piccoli fusti di rovere, il Pinot Nero in particolare viene posto in fusti precedentemente usati per invecchiare il distillato “Divino” (brandy). I vini base rimangono 6 mesi sul proprio lievito, con “l’effetto della clessidra” settimanalmente il vino va rimescolato. A primavera si passa alla rifermentazione in bottiglia. La sboccatura si effettua a non meno di 18/24 mesi di permanenza sui lieviti. Durata del vino dopo la sboccatura per 5 – 6 anni. Aspetto Colore rosa antico con riflessi ramati, molto fine con corona persistente. Naso Dal profumo ampio e complesso, frutti rossi: ciliegia marasca e lamponi, ricordano chiaramente i caratteri del pinot nero, non mancano in sottofondo le note dello Chardonnay: paté di mandorla, nocciola e fieno. Il tutto integrato da profumi di pasticceria viennese: vaniglia, caffè d’orzo tostato, cacao. Bocca Al gusto è sapido, cremoso e consistente, armonico Abbinamenti Ideale da aperitivo e momenti conviviali. Formato Bottiglia                                                                   0,75 lt

Pionieri della viticoltura eroica

Produrre vino di gran pregio dai vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, precisamente sulla collina di Faedo, collina che a detta di molti possedeva una ridotta vocazione vitata. Arrivando un giorno ad un vino dove la chimica non è ammessa, dove tutto deve seguire un filo logico verso la purezza, la purezza assoluta. Nel 1978 parte il tentativo di produrre il primo metodo classico dal perlage raffinato. Dopo alcuni anni debutta sul mercato la prima Cuvée 83-84, inizialmente vinificata in inox e oggi totalmente fermentata in legno.

La battaglia contro l’ossidazione è importante perchè conserva la tipicità, preserva gli aromi e anche gli antiossidanti naturali dell’uva, consentendo poi una riduzione drastica dell’uso di antiossidanti come la solforosa e l’acido ascorbico. Fin dall’inizio alla cantina si è sempre affiancata la distilleria, tra le prime in Trentino a produrre grappe monovitigno per poi allargare il raggio anche ad altri distillati di frutta di provenienza regionale.