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SANGUE MORLACCO | LUXARDO

15,00

Disponibile

Tipologia

Liquore

Provenienza Veneto
Gradazione Alcolica Vol. 30% Preparazione
Il succo delle marasche stagiona in botti di rovere per almeno nove mesi prima di venire trasformato in liquore: esso ritorna poi nelle stesse botti per un periodo opportuno prima dell’imbottigliamento Aspetto Rosso cupo Naso Profumo intenso ed inebriante di marasche Bocca Gusto corposo e molto rotondo al palato
Formato Bottiglia
0,7 lt
Ratafià fu per eccellenza il liquore ottenuto dal succo di frutta rossa, spirito e zucchero. Quando nel 1821 il genovese Girolamo Luxardo inventò il Maraschino, tra le sue specialità che in breve tempo conquistarono tutto il mondo di allora, brillò anche il Ratafià di marasche, un cherry-brandy che sui mercati del Levante assunse il nome di “Visnà”, il nome turco della ciliegia acida. Nel 1828 il famoso incisore Bartolomeo Pinelli (Roma 1781-1835) illustrava, al n.13 della sua preziosa “Raccolta di costumi italiani”, anche un contadino dalmata “de l’état vénitien”. Questo costume italiano fu ben presto associato alla propaganda del cherry-brandy Luxardo, creando così un binomio “Morlacco – Luxardo” che resterà famoso nel mondo della cartellonistica dell’Ottocento. Intanto, silenziosamente, maturava una speciale affinità: nel Febbraio del 1823, il ligure Girolamo Luxardo incontrava a Venezia l’abruzzese Antonio d’Annunzio. D’Annunzio e le marasche; Luxardo e il “Morlacco”. Un binomio che doveva coniugarsi nel 1919, quando il poeta si trasformò nel “Comandante di Fiume”, infiammando tutta la gioventù d’Italia di passione adriatica. Pietro, della quarta generazione dei Luxardo del maraschino, fu con i Legionari fiumani e alla mensa del Comandante non mancò mai il “Ratafià” di marasca. L’antico ratafià divenne così: il liquore cupo che alla mensa di Fiume chiamavo “Sangue Morlacco”. Gabriele d’Annunzio