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MITHAS VALPOLICELLA SUPERIORE BIO 2015 | CORTE SANT’ALDA

62,80

Solo 5 pezzi disponibili

Vitigno Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 20% Gradazione Alcolica Vol. 14.5% Vinificazione e affinamento Fermentazione con lieviti indigeni in tini troncoconici da 40 hl. Macerazione circa 20 gg con affinamento in botti di rovere francese da 10 hl e 25 hl per circa 4 anni Aspetto Color rosso intenso Naso Spezie, pepe nero, cioccolata, frutta rossa matura Bocca Al palato elegante, di buona struttura, lungo, minerale Abbinamenti Pasta con ragù di carne, arrosti, brasati, carni rosse alla griglia, agnello o cinghiale Formato Bottiglia 0,75 lt
MARINELLA CAMERANI DESCRIVE CORTE SANT’ ALDA

Qui a Corte Sant’Alda la riconversione dei vigneti è iniziata un po’ alla cieca nel 1985. Sentivo la necessità, dopo una pessima vendemmia, di fare qualche cosa per portare le mie uve in cantina sane e mature. Nel 1986 il primo Guyot, vigneto Macie, dalle misure forse un po’ stravaganti 90×2,60 era un buon compromesso con la pergola. Raggiungendo i 4500 ceppi ettaro senza dover per forza cambiare tutte le attrezzature. Nel 2003 siamo a 6200 viti per ettaro e con l’estirpazione dell’ultima pergola (Cavallero) un po’ di malincuore, è ora di cercare nuove frontiere facendo tesoro di quanto imparato in questi anni. Nel 2005 viene ripiantato il Cavallero con un guyot a 10.000 piante per ettaro, altezza del cordone cm. 50 e palizzata completamente in legno (la mia gemma!!!)

Per tornare poi al classico guyot 2,20 x 80 , altezza cordone cm. 80.

Questa terra mi è stata affidata ed io mi sento in dovere di renderla, quando sarà, migliorata, più completa, più autonoma, con una propria anima.

Vorrei che…

I nostri gesti si limitassero ad accompagnare la vite in un percorso naturale, assecondarla, senza mai creare strappi o tensioni. Gli interventi agronomici fossero solo di affiancamento. I trattamenti finalizzati più a rimuovere le cause che combattere gli effetti e se veramente necessari fatti con prodotti naturali.

Non è facile… sono consapevole di percorrere una strada irta e sconosciuta nella durata e nel risultato ma desidero provarci.

Nota per il mio amico Alfredo:

È vero, a volte da noi nel vigneto c’è l’erba alta ma per me questa è vita. Si vedono colori, si sentono profumi… di menta, di rucola, di camomilla. Non posso credere che, tutto questo, sia dannoso alla vite. Il prato rasato è forse più un’esigenza estetica nostra che reale necessità.

Voglio invece pensare che tutti questi profumi e colori siano elementi distintivi di ogni nostro vino.